Dokkodo: la via della solitudine

Pubblicato da Sensei Antonio Genovesi in Arti Marziali - Storia e Cultura · 9 Giugno 2019

Il Dokkodo è un breve saggio composto dal Maestro Miyamoto Musashi una settimana prima della sua morte. Per i Samurai il trapasso rapprappresentava forse il momento più importante della loro intera esistenza, quindi, quando possibile, ci si preparava meticolosamente. Il Maestro Musashi infatti scrisse questo saggio sapendo che quelli erano i suoi ultimi giorni terreni, e si stava accingendo a liberarsi dei suoi beni, poichè secondo la dottrina buddista, uno dei metodi per non cadere nel ciclo continuo della reincarnazione era quello di eliminare ogni tipo di attaccamento a cose o persone. Vi illustro in questo articolo i precetti uno per uno, offrendovi il mio personale punto di vista su ognuno di loro, sperando che possa essere spunto di riflessione e crescita.

I Precetti:

Il Dokkodo quindi è una raccolta di 21 precetti che racchiudono la visione che Miyamoto Musashi aveva della vita, da cui si evince una dedizione assoluta alla disciplina e al Budo.

Accetta ogni cosa cosi come è.
L'accettazione è un aspetto chiave delle dottrine buddiste. Solo accettando la tua vita integralmente l'uomo può integrare e superare definitivamente ogni limite o ostacolo.

Non cercare il piacere per la tua propria soddisfazione.
Per comprendere questo principio, che per noi occidentali appare come strano o illogico, dobbiamo osservarlo sotto un diverso punto di vista: limitare i piaceri ad una mera soddisfazione personale fa si che ne coglieremo solo un aspetto superficiale e riduttivo.

Non dipendere, sotto alcuna circostanza, da impressioni parziali.
Anche qui si invita il praticante del Budo a non fermarsi solo ad un'osservazione superficiale che potrebbe contaminare irrimediabilmente la nostra visione della realtà.

Pensa con leggerezza di te stesso e con profondità del mondo.
La regola principale quando si intraprende un cammino di conoscenza, che siano le Arti Marziali o altre discipline spirituali è quella di non prendersi mai troppo sul serio. Bisogna percorrere la via con lo spirito di un bambino che gioca: sa che sta giocando, ma gioca seriamente.

Sii distaccato dal desiderio durante tutta la tua vita.
Questo precetto risente fortemente degli insegnamenti Buddisti. Il desiderio genera attaccamento e l'attaccamento genera infelicità.

Non rimpiangere quello che hai fatto.
Ogni azione che compiamo è Maestra. Rimugginare su quanto abbiamo fatto, pensando a come sarebbe andata se avessimo agito diversamente non è solo uno spreco di tempo e di energia, ma è anche illogico. Noi siamo il risultato delle nostre scelte, quindi non potremmo esistere così come siamo se non le avessimo compiute esattamente come abbiamo fatto.

Non essere mai geloso.
Sprechiamo incredibili risorse di energia a guardare il "mondo degli altri" e le togliamo dal nostro stesso mondo. Ne consegue la nostra incapacità di concretizzare i nostri obbiettivi.

Non lasciarti mai rattristare da una separazione.
Ogni avvenimento della vita si presenta per permetterci di proseguire la nostra esperienza. Se ci si separa da un affetto è perchè non esistono più le condizioni necessarie per far si che quel rapporto sia salutare. Il tenere ancorata a noi una persona è una conseguenza dell'attaccamento, e come detto prima, l'attaccamento genera sempre sofferenza. Solo separandoci da ciò che non ci appartiene più, potremo aprirci a quanto di nuovo (e migliore) il mondo ci offre. Anche nel caso della morte, è necessario lasciar andare, poichè ognuno di noi dovrà compiere quel passo prima o poi. Accettare questo fatto ci aiuta a limitare la sofferenza.

Risentimento e lamentele non si addicono né a te stesso né ad altri.
Nel Budo non ci si può permettere di cadere in sentimenti bassi come rancore, risentimento. Tantomeno è onorevole piagnucolare. Un Guerriero pensa solo a compiere le sue azioni al massimo delle proprie capacità. Quando si vive seguendo questo precetto i concetti di competizione, vittoria e sconfitta perdono ogni significato.

Non lasciarti guidare da sentimenti di lussuria o passione.
Noi siamo i padroni delle nostre emozioni, pertanto dovremmo averne il totale controllo. Con questo precetto il Maestro Musashi ci invita a non cadere nel paradosso di diventare preda dei nostri stessi sentimenti.

In tutte le cose, non avere preferenze.
Con questa frase Musashi ci invita a valutare a mente libera ogni cosa, senza costruirci dei pregiudizi intorno.

Sii indifferente al luogo dove vivi.
Anche qui si lotta contro gli attaccamenti. Non importa il "dove" si vive, ma il "come" si vive.

Non ricercare il gusto del buon cibo.
Secondo l'integerrima visione della vita dei Samurai, vivere per mangiare e non mangiare per vivere porta al vizio, che è deleterio per chi segue il Budo.

Non attaccarti al possesso di quanto non ti serve più.
Simile al precetto precedente, l'insegnamento dietro questa frase è che se siamo ostinati a trattenere ciò che non ci è più utile, togliamo spazio a quanto di nuovo potrebbe arrivare.

Non agire seguendo idee dettate dall'abitudine.
Le abitudini sono la prigione dello spirito. Tolgono vitalità e voglia di scoprire. Essere imprevedibili permette di vivere pienamente il presente.

Non collezionare armi e non praticare con armi quando non sia utile.
Per un Guerriero l'arma è una diretta estensione del corpo. E' un vero e proprio oggetto di potere. Collezionarle toglie il vero significato del rapporto tra il Guerriero e la sua arma. Con le armi si pratica per addestrarsi a sopravvivere e non si dovrebbero utilizzare in inutili esibizioni come mero mezzo autocelebrativo.

Non temere la morte.
La morte è la nostra compagna più fedele. Sapendo che è sempre al nostro fianco ci porta a vivere ogni istante al meglio delle nostre possibilità. Temere una cosa certa per un Samurai è illogico e deleterio.

Non cercare il possesso di beni o feudi per la tua vecchiaia.
La vecchiaia è uno stadio della vita in cui è più utile concentrare le energie residue per comprendere meglio noi stessi e la natura di ciò che ci circonda, piuttosto che acquisire beni che a breve dovremo per forza lasciarci dietro.

Rispetta Buddha e gli dei ma non contare sul loro aiuto.
Un Guerriero non può permettersi di essere pigro. Affidarci ad aiuti divini o soprannaturali è il più grande esempio di pigrizia umana. L'unica cosa sensata da fare è agire per agire. Le divinità non sono tenute ad assecondare i nostri limitatissimi desideri e trattarle così è una grave mancanza di rispetto. Dobbiamo essere gli unici artefici dei nostri avvenimenti, prendendocene integralmente le responsabilità nel bene o nel male.

Puoi abbandonare il tuo corpo. Ma devi conservare il tuo onore.
Morendo in modo disonorevole, il nostro spirito sarà legato alle nostre azioni disonorevoli e rimarrà intrappolato nel ciclo infinito della rinascita.

Non allontanarti mai dalla Via.
Intraprendere un cammino di conoscenza è una responsabilità. Ci segnala all'infinito che da quel momento ci "considererà" in modo differente. Allontanarsidalla Via è una mancata assunzione di responsabilità che l'infinito non può tollerare.


dal Manuale Pratico del Jet Kune Do di Bruce Lee




I 20 suburi, o movimenti di base da eseguire in solitaria, con il bastone dell’Aikido, il Jo, rappresentano la base necessaria per poter sviluppare il Livello Farfalla del Randori.


Innesco Stati Mentali

Kintaro Imparo Imparo Imparo
REBOP Esplorare e Divertirsi, Hack Mode
Randori Danzare nell'Occhio del Ciclone
Giuseppe Pazienza
Mosè Fede nel Deserto
Sansone Lottare Fino alla Fine
Salomone Fare la Cosa Giusta
Mugen BadAss
Bruce Lee Momento Presente
Gesù Essere Amorevoli
Abed Nego Poesia
Bodhi Soul Surfer
Daniele Visione
Frank Arte
Musashi Samurai, Allenamento
Forrest Accada ciò che deve Accadere
Ueshiba Sensei
Rumi Sufi, a Cuore Aperto
Groucho & Ace Ironia, Gioco
Bennosuke Audacia, Coraggio



La forza di volontà

Riconoscere che la forza di volontà è la corte suprema di tutti i dipartimenti della mente. Mi eserciterò ogni giorno, quando avrò bisogno dello stimolo per agire per qualsiasi scopo; e formerò come un abito su misura per convertire il potere della mia volontà in azioni e lo farò almeno una volta al giorno.

volontà --> azione, almeno una volta al giorno;

Le emozioni

Rendermi conto delle mie emozioni positive e negative, crearmi l’abitudine quotidiana di promuovere lo sviluppo delle emozioni positive e aiutarmi a convertire quelle negative in qualcosa di positivo.

osservazione emozioni --> promuovere emozioni positive, trasformare quelle negative;

La ragione

Riconoscere che le mie emozioni positive e negative sono pericolose se non vengono controllate e guidate per un fine desiderato, depongo tutti i miei desideri, i miei obiettivi ed i miei propositi sotto il potere della ragione e sarò guidato da essa per esprimere tutto questo.

usare la testa sempre;

L'immaginazione

Riconoscere la necessità di piani e idee sani per il raggiungimento dei miei desideri, svilupperò la mia immaginazione appellandomi a lei quotidianamente affinché mi aiuti nella formazione dei miei progetti.

immaginare, visualizzare;

La memoria

Riconoscere il valore di una mente vigile e di una memoria attenta, incoraggerò la mia ad essere sempre in allerta preoccupandomi di imprimere chiaramente tutti i pensieri ed i desideri da ricordare, associando questi pensieri ai relativi obiettivi, i quali verranno richiamati alla mente di frequente.

esercitare la memorizzazione, pensieri --> obbiettivi;

Il subconscio

Riorganizzare l'influenza di mio subconscio sulla mia forza di volontà, mi prenderò cura di sottoporgli un quadro chiaro e preciso del mio scopo principale nella vita e tutti gli effetti secondari che portano al mio scopo principale, manterrò costantemente impressa questa immagine nel mio subconscio e la ripeterò ogni giorno.

quadro chiaro e preciso;

La coscienza

Riconoscendo che le mie emozioni spesso sbagliano con il loro eccessivo entusiasmo e la mia facoltà della ragione, spesso, è carente dei sentimenti necessari per permettermi di combinare la giustizia con la misericordia nei miei giudizi, chiedo alla mia coscienza di guidarmi su ciò che è giusto e sbagliato; non mi permetterò mai di mettere da parte il suo verdetto, non importa quale sarà il prezzo per farlo.

giusto e sbagliato da me e dall'Universo;


Il Randori nasce dalla sintesi tra diverse discipline marziali : l'Aikido e il Kung Fu in primis; è un Mash Up Marziale, per il corpo e per la mente, che si basa spiritualmente sui principi del Sufismo, del Cristianesimo Mistico, dello Zen e dello Sciamanesimo Tolteco;

Il Randi, Roofi o Randoka, è un Sufi che pratica l'Arte Marziale del Randori;

"Ubriaco senza vino; sazio senza cibo; turbato, affamato e insonne;un re sotto un umile manto; un tesoro all'interno di una rovina; nè di aria, nè di terra, nè di fuoco e nè di acqua; un mare senza limiti; egli ha cento soli e cento lune e cento cieli; è saggio grazie all'Universo.. non un erudito da libri;"

Rumi

Il Randori (Ran: confusione, Dori: controllare, fermare)

Filosoficamente, indica una riduzione alla quiete di un sistema caotico. Un contrasto che richiama ciò che l'atleta vede all’esterno e ciò che, ordinatamente, il suo spirito dovrebbe compiere nell'affrontare quell’esperienza: ricercare l'ippon, liberare il corpo, renderlo creativo, stemperare le paure connesse all'attribuzione di un punteggio, bandire tattiche ed ostruzionismi tipici della gara che sono da ostacolo alla miglior gestione della propria energia (seiryokuzenyo), al confronto costruttivo, al reciproco miglioramento ed al concetto di altruità (jitakyoe)

"Il valore del Randori risiede nel fatto che conferisce prontezza e agilità nell’adattarsi alle situazioni, poiché il suo esercizio risiede soprattutto nell'interagire con l'azione avversaria, e per fronteggiare questi frangenti, occorre applicarsi mentalmente e fisicamente, opportunità offerta soltanto dal Randori"

"Il Randori è un mezzo efficace anche per la coltivazione mentale. Difatti nel Randorì esistono azioni differenziate che portano a un continuo gioco di abilità e di intelligenza e più complesso è il gioco, più invitante ne diventa la ricerca"

"Il Randori è un esercizio di Zanshin in cui si impara a rimanere dinamici e reattivi sotto la pressione di più attacchi. Più l’abilità del Randoka cresce, più egli diventa in grado di fronteggiare attacchi veloci e decisi"

DORI è la sonorizzazione di tori. La D diventa T quando il termine viene accostato ad un'altra parola. Tori è il sostantivo del verbo toru "prendere", pertanto tori/dori significa "presa".

RAN, pronunciato nella sua lettura on (ovvero quella sino-giapponese), significa "rivolta", "ribellione", "guerra", "disordine".

La tua arresa procederà la vittoria, il tuo deporti sarà per manifestare una luce ancora maggiore, non li temere, non potranno levare il capo contro di te, le loro parole sono come frecce spuntate, tutto ciò che stai attraversando è per la Mia gloria. Ho visto la sincerità del tuo cuore quando hai gridato a Me, continua a credere in ciò che non puoi vedere, se mi hai chiesto il pane, Io non ti darò una pietra, continua a ricevere ciò che sto riversado in questa stagione, il tempo del cantare è giunto, rallegrati e danza per ogni giorno di afflizione vissuto, il giogo è spezzato, il laccio è stato sciolto, ti levo ogni carico dalle tue spalle, è tempo di gioire e danzare. Alza lo stendardo, avanza ed allineati. Quando il nemico cercherà di confonderti, alza lo stendardo e prendi posizione perché la tua arresa a Me, ti porterà alla vittoria

Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare: 22 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà, 23 per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona. 24 Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza: 25 le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate; 26 i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce; 27 le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere; 28 la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re. 29 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico: 30 il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno; 31 il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti.


"Tutte le paure della nostra vita si concentrano alla fine in un'unica paura : la paura della morte. Se riusciamo a superarla, a passarvi oltre, vivremo una nuova esistenza. In verità non è la morte che temiamo, è la vita. Abbiamo paura che non vada come vorremmo. Sono le nostre aspettative a nutrire i nostri timori. Sacrificandoli, scopriremo che la vita è fatta per noi, così come si presenta. Forse non otterremo tutto quello che vogliamo, ma riceveremo sicuramente tutto ciò di cui abbiamo bisogno, generosamente. Se riusciamo a vincere la paura della morte, allora torneremo alla vita. Saremo nuovi, e nulla potrà spaventarci. Sembrerà strano ma la morte è la chiave per la vita." Burhanuddin Herrmann

"Ho scoperto che la Via del Samurai è la morte: è necessario prepararsi alla morte dal mattino alla sera, giorno dopo giorno. È bene che il samurai, anche quando è sul punto di essere decapitato, conservi l'abilità di compiere un'ulteriore azione senza incertezze." Hagakure



shomenuchi, katatetori, katatori, prima guardia destra, poi guardia sinistra, si eseguono le tecniche in hitori keiko da tori di seguito senza fermarsi :

si userà la scala eptatonica per ricordare le sequenze;

omote, ura

katatori
do: ikkyo

katatetori
re: udekimenge

katatetori
mi: tenchinage

katatetori
fa: shihonage

shomenuchi
sol: ikkyo tsugi ashi
kaiten
la: kotegaeshi
kaiten
si : iriminage













Avrah Ka Dabra - Creo Quello Che Dico - Dario Canil


All'inizio di ogni Lezione di Randorì i praticanti, compreso il Sensei, si inginocchieranno lungo la circonferenza di un cerchio e saluteranno verso il centro pronunciando le parole "sono nel Randorì, sono nella Presenza"; questo dopo che il Sensei si è inchinato e ha salutato l'Universo

Alla fine della lezione, il Sensei si inchinerà e saluterà verso l'Universo, poi tutti insieme i praticanti, compreso il Sensei, saluteranno inchinandosi verso il centro del cerchio pronunciando le parole "grazie per il Passato, grazie per il Presente, grazie per il Futuro"


katatetori aihanmi, prima guardia destra, poi guardia sinistra, si eseguono le tecniche in hitori keiko da tori di seguito senza fermarsi :

si userà la scala pentatonica per ricordare le sequenze;

omote, ura

do: ikkyo
re: shihonage
mi: uchikaitensankyo
sol: kotegaeshi
la: iriminage





Padre Misericordioso, ho sperperato i miei giorni nella speranza di fare tante cose; questa.. non era nei miei piani; ma in questo momento, la mia preghiera è vivere i prossimi minuti con onore;

per quello che avremmo dovuto pensare e non abbiamo pensato; per quello che avremmo dovuto dire e non abbiamo detto; per quello che avremmo dovuto fare e non abbiamo fatto; io prego te Signore, per il perdono;

Perché l'Eterno Iddio è sole e scudo; l'Eterno darà grazia e gloria. Egli non ricuserà alcun bene a quelli che camminano nella sua integrità.

Ancora un brevissimo tempo, e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta.

Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda, e benché una folla di pastori gli sia chiamata contro non si spaventa alla lor voce né si lascia intimidire dallo strepito che fanno

Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; si coprirà di fiori e festeggerà con giubilo e canti d’esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmel e di Saron.

labbaika Allah humma labbaik
eccomi Signore, sono pronto

grazie per il passato, grazie per il presente, grazie per il futuro

La ilaha illallah
c'è solo l'Universo

In nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso
Lode e Grazie a Dio, il Signore di tutti i mondi
il Compassionevole, il Misericordioso,
Re del Giorno del Giudizio
a Te noi serviamo e a Te noi invochiamo in aiuto
Guidaci sulla retta via
la via di coloro nei quali hai infuso la tua grazia,
non quella di coloro verso i quali sei adirato,
né la vida di coloro che hanno perso il cammino.


N.Arabo traslitteratoTraduzione
1AllahDio
2Al-RahmanIl Misericordioso
3Al-RahimIl Compassionevole
4Al-MalikIl Re
5Al-QuddusIl Santo
6Al-SalamLa Pace
7Al-Mu'minColui in cui si ha Fede
8Al-MuhayminIl Custode
9Al-AzizIl Potente
10Al-JabbarColui che costringe al Suo volere
11Al-MutakabbirIl Cosciente della Sua grandezza
12Al-KhaliqIl creatore
13Al-Bari'uColui che ha creato
14Al-MusawirColui che dà forma
15Al-GhaffarColui che tutto assolve
16Al-QahharColui che prevale
17Al-WahhabIl munifico
18Al-RazzaqIl sostentatore
19Al-FattahIl giudice
20Al-?AlimIl sapiente
21Al-QabidColui che chiude la mano
22Al-BasitColui che apre la mano
23Al-KhafidColui che diminuisce
24Al-Rafi'Colui che eleva
25Al-Mu?izzColui che dà potenza
26Al-MudhilColui che umilia
27Al-Sami?Colui che tutto ascolta
28Al-BasirL'osservatore
29Al-HakamIl Giudice
30Al-?AdilIl giusto
31Al-LatifL'Amabile
32Al-KhabirIl ben informato
33Al-HalimIl paziente
34Al-AdhimL'immenso
35Al-GhafurColui che perdona
36Al-ShakurIl riconoscente
37Al-AliL'altissimo
38Al-KabirIl grande
39Al-HafizIl protettore
40Al-MuqitColui che sostenta
41Al-HasibColui che valuta
42Al-JalilIl sublime
43Al-KarimIl generoso
44Al-RaqibColui che veglia
45Al-MujibColui che risponde
46Al-Wasi?Colui che tutto abbraccia
47Al-HakimIl saggio
48Al-WadudColui che ama
49Al-MajidL'illustre
50Al-Ba?ithColui che resuscita
51Al-ShahidIl testimone
52Al-HaqqLa verità
53Al-WakilColui che procura ogni cosa
54Al-QawwiIl forte
55Al-MatinColui che è potente
56Al-WaliIl patrono
57Al-HamidIl degno di lode
58Al-MuhsiColui che tiene il conto
59Al-Mubdi'Colui che palesa
60Al-Mu'idColui al quale ogni cosa ritorna
61Al-MuhyiColui che dà la vita
62Al-MumitColui che dà la morte
63Al-HayyIl Vivente
64Al-QayyumL'Esistente di per Sé
65Al-WajidColui che è perfetto
66Al-MajidL'Illustre
67Al-WahidL'Uno
68Al-SamadIl Persistente, l'Eterno
69Al-QadirIl Potente
70Al-MuqtadirL'Onnipotente
71Al-MuqaddimColui che aiuta
72Al-Mu'akkhirColui che fa retrocedere
73Al-AwwalIl Primo
74Al-AkhirL'Ultimo
75Al-DhahirColui che si manifesta
76Al-BatinL'Invisibile
77Al-WaliL'Alleato
78Al-Muta'aliIl Consapevole della Sua altezza
79Al-BarrIl Caritatevole
80Al-TawabColui che riceve il pentimento
81Al-MuntaqimIl Vendicatore
82Al-AfuwwColui che tutto cancella
83Al-Ra?ufIl Dolcissimo
84Malik al-mulukIl re dei re
85Dhu l-Jalali wa l-ikramColui che è colmo di maestà e magnificenza
86Al-MuqsitColui che soppesa
87Al-Jami?Colui che riunisce
88Al-GhaniL'Indipendente
89Al-MughniyColui che procura l'abbondanza
90Al-Muni?Colui che impedisce
91Al-DarrColui che nuoce
92Al-NafiIl benefattore, Colui che procura guadagno
93Al-NurColui che illumina
94Al-HadiColui che guida
95Al-Badi?L'Incomparabile, Colui che crea perfettamente (ogni cosa)
96Al-Baqi?L'Eterno
97Al-WarithL'Erede
98Al-RashidIl Ben Guidato (da se stesso) e che guida sulla retta Via
99Al-SaburIl Paziente


N.
1Bz
2KintaroColui che Impara Impara Impara
3Radical EdColui che Esplora e si Diverte
4Teslal'Hacker
5GiuseppeColui che ha Pazienza
6MosèColui che apre il mare
7SansoneColui che sconfigge i suoi nemici
8SalomoneColui che è saggio e intelligente
9Bruce LeeColui che vive nel momento presente
10GesùColui che è amorevole
11Abed Negoil Poeta
12DanieleIl Visionario
13FrankIl Creativo
14MusashiSamurai, Colui che serve e si allena sempre
15ForrestColui che lascia accadere
16Ueshibal'Aikidoka
17RumiIl Sufi
18Groucho & Acel'Ironico
19Bennosukel'Audace


nella calligrafia araba o nell'architettura islamica l'artista, invece di apparire, scompare. In quel momento il divino esplode in lui, perchè egli si fa da parte e si rende disponibile ad accogliere il flusso trascendente. Anche nella musica indiana l'espressione artistica non ha molto a che fare con l'emotività dell'esecutore. È rivolta unicamente alla ricezione, all'accoglimento. I musicisti si esercitano tecnicamente fino alla follia. Lo fanno per annullare la resistenza, per far si che rimanga solo il cuore, rilassato e pronto.

L'ego invece è sempre agitato. Vuole fare, brigare, tenere tutto sotto controllo. Esercita il suo potere, il suo stesso magnetismo, che però è limitato e si esaurisce rapidamente. Se ti apri per accogliere il flusso divino, ti salvi dalla ripetizione. Spalanchi le porte alla grazia e alla magia.




Come è il fuoco? È perennemente incostante. Ogni sua lingua, è mutevole, sempre diversa. È selvaggio, indomabile, distruttivo. Col fuoco non si scherza: se non fai attenzione rischi di bruciarti. Il fuoco inizia a spegnersi e te che fai? Come un pazzo ti affanni a cercare altra legna per tenerlo vivo. Adori parlare dei tuoi problemi e alimentandoli continuamente come un fuoco, riesci a vedere solo quelli; ecco perchè non riesci ad ascoltare la voce di Dio; quando non hai problemi, ti affretti a crearne di nuovi, così che il fuoco continui ad ardere;

Custodisci questa immagine dentro di te; i dervisci amano creare delle immagini, che li aiutano a tradurre le storie complesse in termini semplici: quale è il principio della medicina omeopatica? Il veleno cura il veleno. Beh, noi facciamo la stessa cosa. Contemplare la fiamma di una candela può essere una buona medicina. Può aiutarti a ritrovare l'equilibrio;




AIKIDO : RENWAKAI from MAXIME MOULIN on Vimeo.

"Si possono conoscere diecimila cose a partire dalla conoscenza profonda di una sola cosa." Miyamoto Musashi








Ushiro dori: tutte le prese posteriori iniziano con la parola ushiro che significa appunto "dietro". Ushiro ryote dori: presa ad entrambi i polsi; la guardia deve essere la stessa di Tori (hidari hanmi o migi hanmi)























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Il Randori (Ran: confusione, Dori: controllare, fermare)

Filosoficamente, indica una riduzione alla quiete di un sistema caotico. Un contrasto che richiama ciò che l’atleta vede all’esterno e ciò che, ordinatamente, il suo spirito dovrebbe compiere nell’affrontare quell’esperienza: ricercare l’ippon, liberare il corpo, renderlo creativo, stemperare le paure connesse all’attribuzione di un punteggio, bandire tattiche ed ostruzionismi tipici della gara che sono da ostacolo alla miglior gestione della propria energia (seiryokuzenyo), al confronto costruttivo, al reciproco miglioramento ed al concetto di altruità (jitakyoe)

"Il valore del randori risiede nel fatto che conferisce prontezza e agilità nell’adattarsi alle situazioni, poiché il suo esercizio risiede soprattutto nell’interagire con l’azione avversaria, e per fronteggiare questi frangenti, occorre applicarsi mentalmente e fisicamente, opportunità offerta soltanto dal randori"

"Il randori è un mezzo efficace anche per la coltivazione mentale. Difatti nel randori esistono azioni differenziate che portano a un continuo gioco di abilità e di intelligenza e più complesso è il gioco, più invitante ne diventa la ricerca"

"Il randori è un esercizio di zanshin in cui si impara a rimanere dinamici e reattivi sotto la pressione di più attacchi. Più l’abilità dell’Aikidoka cresce, più egli diventa in grado di fronteggiare attacchi veloci e decisi"

DORI è la sonorizzazione di tori. La D diventa T quando il termine viene accostato ad un’altra parola. Tori è il sostantivo del verbo toru "prendere", pertanto tori/dori significa "presa".

RAN, pronunciato nella sua lettura on (ovvero quella sino-giapponese), significa "rivolta", "ribellione", "guerra", "disordine".

secondo Google Traslate significherebbe anche Lavanderia : https://translate.google.com/#auto/it/randori




Nathan, 6 kyu


Lascio tutto come è a Dio. Bisogna essere liberi dall' attaccamento alla vita e dalla paura della morte e avere una mente che lascia tutto a Dio, non solo quando si è attaccati, ma anche nella vita quotidiana.

La "Via" significa essere tutt'uno con il volere di Dio e praticarlo. Se ci allontaniamo da esso, anche se di poco, non stiamo più percorrendo la Via.










Le tecniche utilizzano quattro qualità che riflettono la natura del nostro mondo. Secondo la circostanza, dovreste essere: duri come un diamante, flessibili come un salice, fluidi come l’acqua, o vuoti come lo spazio. Morihei Ueshiba












Link Programma : Programma 2013

6 Kyu

Katatetori Aihanmi Ikkyo

Katatetori Aihanmi Iriminage

Katatetori Aihanmi Kotegaeshi

Katatetori Aihanmi Shihonage

Katatetori Aihanmi Uchikaiten Sankyo

5 Kyu

Shomenuchi IKKYO - omote & ura (Tachi Waza)

Shomen Uchi - Irimi Nage







A
Agura: Posizione a gambe incrociate
Ai: unione, armonia
Ai-hanmi: Posizione rispettivamente uguale, stessa guardia
Aikiken: tecniche della spada dell’aikido
Aikitaiso: Ginnastica preparatoria alla pratica dell’aikido
Ashi: piede
Atama: testa
Atemi: Colpi contro parti vulnerabili del corpo
Awase: coordinazione, armonizzazione
Ayumiashi: avanzare puntando il piede all’esterno e con la stessa anca avanti
B
Bo: bastone grosso
Bojutsu: arte o tecnica col bastone
Bokken: spada in legno
Budo: via della guerra, arte marziale
Buki-waza: tecniche con armi
Bushi: guerriero, samurai
Bushido: codice d’onore del samurai
C
Chi: terra
Chokusen: diretto (chokusen no irimi=entrata diretta)
Chudan: movimento o posizione centrale, medio
Chudan no kamae: guardia media
Chudan tsuki: colpo con pugno a livello dell’addome-plesso
D
Dachi: posizione del corpo
Dame!: cattivo, sbagliato (informale)
Dan: grado de cintura nera.
Deai: anticipo, incontro
Do: via; metodo
Dojo: palestra di arti marziali
Domo-arigato-gozaimashita: molte grazie (molto formale, da usare quando la lezione è finita)
Doshu: guida, letteramente maestro della via, rappresentante il massimo dell’arte (tecnica e spirituale)
Dozo: per favore
E
Embukai: dimostrazione aperta al pubblico
Embusen: tracciato d’esecuzione (del kata)
Eri: colletto, bavero
Eri dori: presa al bavero
F
Fudo: immobile, consolidato
Fudo dachi: posizione consolidata
Fudo shin: spirito inammovibile
Fudo tai: corpo immobile
Futaridori: tecniche con più persone che attaccano simultaneamente
G
Gassho: posizione con le mani giunte, in concentrazione
Ge: basso
Gedan: movimento o posizione bassa, basso
Gedan no kamae: guardia bassa
Gerikeri: colpo con piede
Gi: tenuta di allenamento chiamata erroneamente kimomo
Gokkyo: quinta tecnica di immobilizzazione
Gommenasai: scusate, chiedo scusa (formale)
Go no geiko: allenamento forte
Go no sen: difesa e contrattacco dopo l’attacco avversario
Gyaku-hanmi: posizione rispettivamente opposta, guardia opposta

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